Agugliastra.it pubblicherà in quattro parti l'articolo di Roberto La Paglia dal titolo "La Sindrome di Quirra".
L'articolo ripercorre la cronistoria degli eventi, partendo dalle origini del poligono, attraversando le inchieste e le vicende che hanno e caratterizzato questa controversa storia.
La Sindrome di Quirra
di Robero La Paglia
Una misteriosa commissione
Avevamo in apertura di questa ricerca accennato ad una commissione, nominata appositamente per verificare e svelare i misteri che si celano dietro la Sindrome di Quirra; tale organismo, conosciuto anche come Commissione Mandelli, prese il nome dal noto ematologo, presidente dell'Associazione Italiana Leucemie, Franco Mandelli, che la presiedeva.
La commissione liquidò frettolosamente il problema, divulgando che non soltanto Quirra non era in alcun modo esposta al pericolo radiazioni, ma non lo erano neanche tutte le altre zone adiacenti alle varie basi militari.
L'uranio impoverito venne quindi assolto, riportato addirittura come simbolo di benessere, visto che le conclusioni facevano notare come, proprio in prossimità delle basi, le condizioni di vita erano migliori che altrove!
Tutto questo in barba a studi medici prestigiosi come quello della Royal Society inglese, oppure quello del Centro Ricerche di nanopatologie dell'Università di Modena e Reggio Emilia, che recitano testualmente: "...l'uranio impoverito è un metallo radioattivo e altamente tossico. Una volta usato, infatti, si insinua nell'ambiente per un lunghissimo periodo di tempo causando un inquinamento persistente".
Fantastica scoperta operata dalla Commissione Mandelli o sottile bisogno di far tacere troppe voci che dalla Sardegna erano quasi riuscite a scavalcare l'immenso muro che divide questa terra dal resto dell'Italia?
Cerchiamo di capire su quali basi si mosse la Commissione Mandelli: iniziamo intanto con il riportare una semplice, logica deduzione; quando ci si trova dover affrontare un problema di ordine medico che interessa parte del territorio nazionale, dovrebbe essere il Parlamento a nominare una commissione, oppure il Ministero della Sanità, ma nel nostro caso la Commissione Mandelli venne nominata dal Ministero della Difesa, ovvero da una delle parti che risultava strettamente connessa alla vicenda stessa, essendo responsabile del poligono di Quirra.
Nonostante questa "misteriosa" svista, si potrebbe pensare che, in ogni caso, sono i metodi quelli che contano, ed essendo la commissione guidata da un valente esponente del mondo scientifico e accademico non si dovrebbero incontrare difficoltà nel rintracciare la verità.
Purtroppo, ancora una volta, le cose non sono andate così: il numero dei casi da prendere in considerazione venne "stranamente" ridotto; dei sessanta, forse cento casi accertati, (non prendiamo in considerazione quelli che non vollero esporsi personalmente rinchiudendosi in un tragico silenzio), soltanto ventotto vennero ritenuti degni di essere esaminati.
Esaminata la documentazione acquisita, la commissione, altrettanto "stranamente", aumentò il numero delle presenze sul territorio oggetto dell'indagine; in tal modo, considerando che vennero presi numericamente in considerazione anche coloro che avevano sostato, per qualunque motivo, anche un solo giorno nel posto, la percentuale significativa di incidenza delle patologie diminuì in modo drastico.
In ultimo, per quale motivo sotto la voce Guerra dei Balcani e incidenza tumorale sono stati inserite aree di conflitto nelle quali non è stato notoriamente usato l'uranio impoverito, escludendo altre aree quali la Somalia dove, altrettanto notoriamente è stato usato uranio impoverito e senza le necessarie precauzioni?
Conclusioni
Un breve articolo su un argomento tanto spinoso e inquietante non può fare molto, soprattutto quando centinaia di persone da tempo urlano il loro bisogno di verità e reclamano almeno di sapere per quale motivo i loro cari non gli sono più accanto.
Un articolo può fare poco, può invitare a riflettere, spingere ad informarsi meglio, usando magari molte più fonti, può dare la sensazione che in realtà esistono delle crepe in quel muro di silenzio, e che l'indifferenza è ancora lontana dal diventare uno stile di vita.
Oltre ogni polemica, oltre ogni indagine scientifica o rilevanza statistica che si presti a varie interpretazioni, resta il fatto che a Quirra qualcosa accade, che sta accadendo da anni; esistono nella vita responsabilità che non possono essere eluse, soprattutto quando riguardano persone e organi preposti alla nostra sicurezza, all'amministrazione del nostro futuro.
La verità si cerca osservando i cieli, ma anche tenendo ben fisso lo sguardo sulla terra, perché la verità è un bene universale, oltre che un diritto al quale tutti debbono avere accesso.
Ritorneremo di sicuro su questo argomento, con la stessa attenzione che dedichiamo ai fenomeni celesti e alle loro numerose connessioni terrestri; in questo tempo di grandi e spesso repentini cambiamenti, rimane sempre salda la speranza che anche l'uomo possa veramente cambiare, e ancora più forte il desiderio che quei bambini sardi, giunti in cima alla collina dopo una estenuante corsa, possano ammirare cieli limpidi e puliti, sdraiandosi su una terra che non nasconda più mortali veleni.
IV ed ultima parte dell'articolo.