Is Animas

La ricorrenza della commemorazione dei defunti adottata dalla chiesa cattolica intorno al XIV secolo, viene celebrata il due novembre di ogni anno, in tale giorno i cimiteri si riempiono di persone e le tombe vengono adornate di fiori, specialmente crisantemi. Alla celebrazione religiosa, in Sardegna si affianca quella folkloristica de "is animas", (le anime del purgatorio).

In diversi paesi dell'Ogliastra, e con diversa denominazione tale tradizione si pratica da tempo immemore; la tradizione vuole che durante il giorno dedicato al culto dei morti i bambini del paese si rechino di casa in casa a domandare qualcosa da mangiare in nome delle anime bisognose e che al grido di: "Anime"o "Animeddas" o"Is Animas", ricevano dai padroni di casa dei dolci o più raramente dei soldi. Tradizionalmente la ricorrenza veniva celebrata solo il due novembre ora invece i bambini girano per le case anche il primo novembre, giorno dedicato a tutti i Santi. In origine i bambini giravano per i rioni muniti del sacchetto che si utilizzava per prendere la farina al mulino o delle federe dei cuscini, ciò che veniva loro donato erano manciate grano, di orzo, mandorle, noci, patate, e tutti i frutti tipici della stagione come cachi e melagrane. E' difficile pensare a come tutte queste cose giungessero integre nelle case. Vi era poi un rituale eseguito dagli adulti, si preparavano i "culurgiones", grazie alla presenza in ogni casa delle materie prime necessarie alla preparazione di tale alimento (farina, olio, patate) che venivano poi offerti ai vicini, parenti o amici, si donava tale pietanza in suffragio delle anime appunto, questo particolare rito veniva svolto all'imbrunire del primo di novembre. Tipica era, ed è, la preparazione di dolci a base di vino cotto, o con uva passa come le "pabassinas".

Is Animas al giorno d'oggi

Al giorno d'oggi "Is Animas" continua ad essere un rituale osservatissimo nei paesi ogliastrini, e a reggere bene il confronto con l'anglosassone festa di Halloween con la quale per altro si possono riscontrare diverse analogie. I bambini equipaggiati non solo di capienti buste, ma anche di zainetti per meglio sistemare le leccornie, continuano a fare incetta di dolci. Le popolazioni dei paesi non mancano mai di donare qualcosa, tutti dalla fine di ottobre hanno pronto nelle loro case il "prodotto" che doneranno alle anime ed è anzi quasi impossibile trovare persone impreparate all'evento; il non avere niente da offrire è visto quasi come un atto sacrilego dai bambini. Non solo gli anziani ma anche i giovani non si esimono dunque dal rispettare la consuetudine, la tradizione viene, infatti, portata avanti. Fa piacere ogni anno svegliarsi la mattina e ricevere in casa tanti ansiosi e felici bambini che almeno per due giorni avranno il nulla osta per mangiare a dismisura ciò che probabilmente viene vietato loro durante l'anno.