Mi viene da sorridere al ricordo che per la nonna quel grembiule fosse il suo grande fazzoletto magico, mentre per gli altri adulti quello era semplicemente uno straccio che copriva la sua gonna, ma non sapevano di cosa era capace.
I miei occhi da bambini lo scrutavano, mentre si affacendava a proteggere le mani della nonna quando toglieva dal forno la sua torta di mele profumata, bollente, o le lasagne al ragù.
La nonna lo adorava, per lei era come un figlioletto, lo portava sempre con sè: quando faceva "su stresciu" (i piatti) e magari le suonavano il campanello, lei lo usava per asciugarsi le mani e correre ad aprire la porta; oppure mentre guardava il suo programma preferito in tv lo passava sulla mobilia per togliere via la polvere o sul tavolo per pulirlo dalle briciole del pane fatto in casa e poi andava fuori e lo sbatteva con furia e tornava pulito. Il magico grembiule nascondeva le mani della nonna, quando la sera faceva freddo per riscaldargliele e se il fuoco faceva i dispetti, lei lo agitava sopra per farlo accendere.
Ogni tanto anche a me piaceva sparire sotto il grembiule, quando giocavo con le amichette o quando non volevo che i miei genitori mi portassero via, mi nascondevo lì, con la nonna complice e nessuno mi trovava.
I suoi abiti erano sempre lindi, perchè il grembiule impediva loro di sporcarsi...mai una macchia di sugo sulla gonna!
Amavo andare con lei, mano nella mano, a cogliere le uova, ancora calde, delle sue galline. Lei con delicatezza le adagiava nel suo grembiule e dolcemente le avvolgeva. A volte ci finivano anche i pulcini, che sbattacchiando le minuscole alette saltellavano fuori dal pollaio e la nonna provvedeva a riporli nella loro casa.
Di fianco alla dimora c'era un vasto orto, dove coltivava di tutto: zucchine, peperoni, melanzane, patate, lattuga, pomodori... Usava il suo grembiule per togliere la terra prima di porre le verdure in un cesto.
Qualche volta andavo a spiare nella tasca e ci trovavo un sacco di cose: un ditale, un rocchetto, della terra, foglioline, caramelle...e addirittura un fazzoletto per il naso!
Mia nonna lo usava anche come setaccio: separava il mirto dalle foglie.
Quando si andava a raccogliere le olive e le mandorle, queste finivano nella tasca del grembiule, finchè questa non era colma sino all'orlo.
Quando cadevo, mentre giocavo e mi mettevo a piangere per le ginocchia sbucciate, la nonna arrivava e con l'angolino del suo magico grembiule mi asciugava le lacrime e mi tamponava sulla ferita e riusciva sempre a farmi tornare il sorriso.
Nei vecchi e bei tempi, la nonna agitava il grembiule per avvisare il nonno che il pranzo era in tavola e lui capiva al volo.
Quando la nonna era una mamma, imboccava la sua bimba anche col grembiule per proteggerla dal freddo e dalle intemperie, mentre tornava dai campi.
Il grembiule diventava anche un buon accomodamento de "Is Palinisi", durante il trasporto dai campi la nonna lo posizionava in testa in modo che il peso venisse ammortizzato.
I grandi non capivano, ma io si e ora che sono diventata adulta anch'io, non dimenticherò mai quel grande fazzoletto magico della nonna.
Il magico grembiule della nonna
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- Scritto da Dania Lai
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