SEUI

COMUNE DI SEUI

Seui-Stemma

Altitudine 800 m s.l.m.
Superficie 148,20 Km2
Abitanti 1.329 (01-01-2015)
Densità 8,97 ab./Km2
CAP 08037
Prefisso 0782
Cod. ISTAT 105015
Cod. Catasto I706
Nome abitanti Seuesi
Patrono San Rocco
Festivo 16 Agosto
Sindaco Marcello Cannas (27-05-2013)
Sito web http://www.comune.seui.og.it/

Il paese di Seui si trova ai margini meridionali del massicio del Gennargentu, a mezza costa di una montagna esposta a sud, a 820 metri d'altezza, nella regione storico-geografica della Barbagia di Seulo, già appartenente alla provincia di Nuoro, e attualmente nella nuova giurisdizione amministrativa della provincia Ogliastra.

Il territorio confina a nord con Arzana, a nord est con Gairo, a est con Ulassai, Esterzili, Perdasdefogu ed Escalaplano. Quasi completamente montano, con altezze minime di 300 e massime di oltre 1300 metri sul livello del mare (Punta Margiani Pubusa, a nord, 1324 metri sul livello del mare), ha un'estensione di circa 15.000 ettari, e una caratterizzazione geologica costituita per due terzi da rocce paleozoiche metamorfiche (prevalentemente scisti), che formano il basamento generale, il terzo restante di rocce paleozoiche eruttive (porfidi) a nord ovest, mesozoiche sedimentarie (calcari) nella zona montana nord est, con i caratteristici 'tacchi'.

Importante per la storia del paese, pur se di limitata estensione, è il bacino antracifero fossilifero di Fund'e Corongiu o San Sebastiano a nord ovest del nucleo abitato, scoperto nei primi decenni del 1800 dal Generale piemontese Della Marmora e sfruttato per poco meno di un centinaio di anni tra il 1800 e il 1900.

Interessanti le numerose cavità naturali, intensamente esplorate negli anni '60. Tra le più note del Monte Tònneri, Sa Muragessa, lunga diverse centinaia di metri, con cunicoli, laghetti, stalattiti e stalagmiti, Presòni 'e Santu Perdu, con tre aperture, una delle quali in parete, Grutta 'e Pauli, in cui un breve pendio immette in una galleria alta e larga anche se breve. Al confine con Ussassai sa Ucca 'e su Tiàulu ( o de Bobboi o de ir Bobboisi), di ampie dimensioni, importante per una serie di credenze di cultura popolare che la indicavano come un 'antro sacro degli spiriti' con manifestazioni di fantasmi e visioni orribili, 'la bocca dell'inferno', probabilmente anche in relazione con acque sotterranee di cui si udiva lo scorrere, cui nei tempi remoti ci si rivolgeva per notizie su furti di bestiame o per giuramenti o legami di comparatico.

In un contesto capillarmente ricco di corsi d'acqua, tra cui il Flumendosa, il Flumineddu, il Rio Cannas e numerosi altri, nonché di sorgenti calcaree e granitco scistose, come Gersalidi (che rifornisce l'acquedotto comunale), Anulù, Cerasia, Corongiu, Scirinùlu, e altre, di particolare valore, risalta il patrimonio boschivo – da sempre fonte importante di sostentamento per gli usi civici – che ricopre circa il settanta percento del territorio, concentrato nella parte nord, principalmente con la foresta di Montarbu, a prevalenza assoluta di leccio – particolari alcuni esemplari come s'Iligi 'e Canali, un leccio secolare alto 28 metri con un tronco di 8 metri di circonferenza, inserito tra i monumenti italiani naturali – e di seguito di leccio e macchia mediterranea boscata e cespugliata, e in genere su tutto il resto del suolo di macchia mediterranea, nonché ampie riforestazioni a pino. La fauna è inserita nel contesto del vasto ambiente naturale, principalmente delle zone ferestali, e comprende specie quali il cervo e il daino. Altre specie presenti sono il cinghiale, il muflone, simbolo del gonfalone municipale, la lepre e la volpe.

Cinzia Frau

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