Euprotto sardo

NOME SCIENTIFICO: Euproctus Platycephalus

DESCRIZIONE: Chiamato anche Tritone sardo, l'Euprotto sardo è un anfibio urodelo endemico della Sardegna ed una delle specie più rare e minacciate a livello europeo. Ha una lunghezza che varia tra gli 11 e i 14 cm, in genere il maschio è più lungo della femmina. Ha un corpo appiattito, probabilmente per adattarsi meglio alle correnti d'acqua in cui vive, la testa a forma triangolare con il muso arrotondato e la lingua ovale estroflessibile, che le consente di catturare le sue prede agilmente; gli arti sono poco sviluppati e sono mediamente lunghi. La colorazione dorsale è variabile: dal color bruno a quello olivastro con chiazze rossatre, verdi o nere; mentre il ventre è grigio chiaro-biancastro, con macchie scure, presenti generalmente solo negli esemplari maschili. La cresta, solita caretteristica dei tritoni italiani, non è presente lungo tutto il corpo, ma solo sulla coda. Un 'altra caratteristica dell'Euprotto sardo è la presenza di uno sperone sulle zampe posteriori del maschio, simile ad un sesto dito, che viene utilizzato durante l'accoppiamento, per immobilizzare la femmina.

BIOLOGIA E HABITAT: E' una specie solitaria che abita i corsi d'acqua non inquinati, laghetti con fondo roccioso, sabbioso o misto, aree di foresta tra i 50 e i 1700 m di altitudine, tra cui anche il monte Gennargentu e il Supramonte di Baunei. E' l'unico esemplare urodelo a vivere a stretto contatto con l'acqua, ma lo si può osservare anche all'interno delle grotte. Va in letargo durante l'inverno, mentre durante la primavera e l'autunno lo si può trovare rintanato sotto sassi e detriti lungo le sponde dei fiumi. Si nutre maggiormente di grossi insetti e della piccola fauna acquatica. Ha abitudini notturne e crepuscolari, specialmente nelle stagioni intermedie, mentre durante i periodi di siccità cerca zone umide e si nasconde sotto le pietre nel fango o in fessure nelle rocce. 

RIPRODUZIONE: La riproduzione dell' Euprotto sardo avviene in acque basse verso la primavera o in autunno. Al contrario, generalmente, delle altre specie urodele, quest'ultimo non si spreca in danze o rituali di corteggiamento particolari, ma piuttosto "cattura" la femmina, per iniziare finalmente l'accopiamento. Il maschio rilascia lo spermatofora, che in seguito viene assorbito dalla femmina. La femmina depone circa 140-200 uova, che si schiuderanno dopo circa 1 mese. Inizialmente le larve condurranno una vita acquatica, successivamente con il raggiungimento dell'anno di vita,avviene una metamorfosi e all'Euprotto sardo scompariranno le branchie, lasciando posto a polmoni poco sviluppati. Proprio per lo scarso sviluppo dei polmoni la respirazione viene aiutata attraverso la pelle e la mucosa faringea. E' una specie che in cattività può arrivare ai 7 anni di vita.

MINACCE:Introduzione di specie ittiche alloctone (trote), perdita di habitat e inquinamento delle acque, introduzione di competitori, prelievi idrici eccessivi dai laghetti montani e collinari, disgiunzione degli areali, impiego di insetticidi sugli specchi d'acqua, pratica della pesca con uso di veleni, introduzione del fungo Batrachochytrium dendrobatidis, che causa la chitridiomicosi.

STATO DI CONSERVAZIONE: Specie protetta dall'Allegato III della Convenzione di Berna, dalla Direttiva Europea sugli habitat naturali e della Legge Regionale del 1998.

CLASSIFICAZIONE SCIENTIFICA:

  • Phylum: Chordata
  • Classe: Amphibia
  • Ordine: Urodela
  • Famiglia: Salamandridae
  • Specie: Euproctus Platycephalus

NOME IN SARDO: Cane ‘e s’abba, Trota canina, Tarpa.